Paolo Mezzadri: attraverso un delicato percorso scultoreo-installativo, Mezzadri gioca con apparente leggerezza col principio dualistico dell’universo e con le sue proprietà di trasformazione continua.
Mediante l’utilizzo del materiale ferroso, considerato nella propria essenza e sottoposto alle inalienabili leggi della Natura, le sue sculture assegnano alla riflessione le qualità protettive del processo ossidativo a cui è soggetta la materia stessa, attraverso forme e contenuti di carattere ora naturalistico (Ciuffo), ora profondamente simbolico (La Perfetta), ora di grande impatto comunicativo (Megafono), nell’individuazione di un essere umano fortificato nel proprio pensiero e in linea con le proprie aspirazioni – promesse, mantenute o sottratte che siano.
Questo è possibile mediante quella riflessione che – partecipata, vissuta e ai limiti di un’emarginazione emotiva che chiameremo sensibilità – Mezzadri compie continuamente su se stesso, alla ricerca di una risposta che sia equilibrio e disincanto al contempo. La dualità esistenziale tra saldezza dei materiali e fragilità del pensiero viene quindi intesa nell’opera dello scultore come parte di un flusso imperterrito che trova nel genetico scambio attributivo il proprio profilo ideale: ecco che l’idea diviene dunque incrollabile ed eterna, mentre il linguaggio si destruttura e la materia accetta le leggi del Creato attraverso il proprio disfacimento molecolare.
Dal 26 ottobre al 28 novembre 2016
Spaziocorsocomo9,
Corso Como, 9
Milano