Le mie sculture scelte da Amelio per la loro storia
Il Signore delle formiche e il Castello di Montanaro
Tra le immagini che ci sono maggiormente rimaste in testa de “Il signore delle formiche”, il film di Gianni Amelio dedicato ad Aldo Braibanti, spiccano quelle girate nel Castello di Montanaro, che ricostruiscono la comune organizzata dal poeta nel Torrione Farnese di Castellarquato, negli anni ‘70. Insieme alla perfetta location, Amelio e il suo staff hanno avuto la fortuna di trovare, già allestita, una mostra dell’artista cremonese Paolo Mezzadri, che attualmente espone al Castello di Cadeo…
nell’azienda agricola di proprietà dell’Opera Pia Alberoni, condotta dalla famiglia Lambertini.
Mezzadri ha iniziato a lavorare il ferro per lavoro, nell’azienda di suo padre, e solo dopo, a quarant’anni, è arrivata la passione per l’arte, la scrittura, la fotografia, e una diversa lavorazione del ferro (un progetto, “Nino, storie di un uomo che
non ha capito nulla”, che insieme alle fotografie è stato presentato al
teatro Parenti a Milano e che forse diventerà uno spettacolo teatrale). I suoi sono tutti pezzi unici, e sono stati esposti in mostre, fiere d’arte, eventi, Fondazioni, in momenti personali e collettivi.
Come nascono i suoi pezzi?
«Mio nonno era maniscalco e io da bambino lo vedevo lavorare il fer-ro e mi sembrava una divinità, come il retro delle cinquanta lire. Un mestiere di famiglia che poi è diventato una produzione industriale, della quale ho sempre amato gli scarti. Ho lavorato in azienda trent’anni, e alla fine il metallo per me è diventato qualcos’altro, una ricerca di equilibrio, di una fascia di luce».
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L’articolo di La Libertà, del 29/09/2002