Il progetto nasce dall’incontro di due artisti profondamente diversi, che lavorano con due materiali tecnicamente opposti: la carta e il ferro.
Lorenzo Bocca e Paolo Mezzadri camminano su strade parallele per diverso tempo, senza mai incontrarsi; ciascuno costruisce negli anni una sua propria carriera artistica indipendente e in entrambi i casi molto coerente. Bocca principalmente con i suoi dipinti, su carta e su legno, ultima efficace declinazione di giochi logici e geometrici studiati per anni sotto forma di schizzi e progetti. Mezzadri con le sue sculture in ferro, perfetta congiunzione tra arte e design, con il loro sapore antico dato dalla ruggine e dall’effetto ossidato, ma dalla forma estremamente pulita e contemporanea.
I due iniziano a dialogare, è proprio il caso di dirlo, in un fortunato incontro di qualche anno fa a filandapregiata ed è subito chiaro ad entrambi, e a me, quanto può essere interessante portare avanti il discorso… è così che ognuno presenta il suo materiale; la carta candida di Bocca e il metallo ossidato di Mezzadri iniziano a dialogare. Lei leggera e lui forte, si incontrano, si scontrano… come in una coppia, come in una storia d’amore dove gli opposti si attraggono e insieme creano qualcosa di meraviglioso.
L’originalità del progetto sta certamente nel particolare accostamento, ma forse ancor di più nella sua struttura sperimentale “come nei rapporti umani” spiega Mezzadri “non sappiamo come andrà a finire la loro storia” e certamente in questa bipersonale avremo modo di vedere i diversi contesti in cui prevale l’uno o l’altro elemento, quelli in cui essi sono perfettamente affiancati e bilanciati, ed altri ancora in cui ognuno è autonomo e indipendente dall’altro.
La variabile “sperimentale”, se così vogliamo chiamarla, riguarda soprattutto i pezzi realizzati a quattro mani, composti da entrambi i materiali insieme, qui esposti in anteprima! Scopriremo se l’esperimento avrà avuto un buon esito, se la coppia di amanti riesce a portare avanti il legame che li unisce… solo alla prossima mostra.
Di sicuro effetto estetico, l’allestimento ci farà cogliere non pochi significati nascosti e situazioni da interpretare, oltre che offrire pregiate soluzioni d’arte e d’arredo.
Tra i “dialoghi” cui fa riferimento il titolo, infatti, è bene non dimenticare quello tra arte ed architettura, reso possibile in questo contesto dalla location, prestigiosa residenza che ci permette di ammirare le opere d’arte in un contesto domestico e famigliare, studiato da professionisti perchè sia a misura d’uomo.